Quando ho comunicato ai miei parenti la mia decisione di non mangiare più carne, la loro prima reazione è stata quella di derisione. E' incredibile come l'essere umano sia talmente aggrappato alle proprie abitudini da ritenere ridicola una qualunque forma di diversità.

Da bambina ero "obbligata" a seguire mia madre nel tour annuale dell'orrore: andare dal contadino a fare scorta di "cibo" per l'inverno. Quello che finiva nel nostro freezer erano di solito conigli, piccioni e galline.
Ripensando a quei momenti la cosa che mi sconvolge di più era la mia assuefazione alla violenza; mi era stato insegnato (tacitamente) che tutto questo era normale.
È questo quello che facciamo? Ci abituiamo agli orrori e li accettiamo come "normalità"?
Allo stesso tempo però, dentro di me, sapevo che c'era qualcosa di terribilmente sbagliato ed ingiusto.
Mi ci è voluto tantissimo tempo, purtroppo, prima di prendere la decisione di non voler più far parte di questo sistema. Le abitudini erano talmente radicate in me che, nonostante sapessi nel profondo quale fosse la scelta giusta, continuavo a vivere in una routine di consuetudini distruttive e crudeli.

A volte mentre pulisco e taglio la frutta o affetto le verdure mi rendo conto di come tutta la mia cucina profumi di fresco, tutto è più colorato e bello da guardare.
Spremere un limone tra le dita per trattenerne i semi, assaggiare una fragola, disporre in una ciotola insalata verde e pomodori rossi, annusare una pesca matura... sento che tutti i sensi sono coinvolti, tutto è in armonia, tutto è in pace e alla fine le mie mani profumano di buono.
Nell'insalatina della foto ci sono:
lattuga Iceberg,
spicchi d'arancia,
melagrana,
noci,
mandorle,
un po' di pepe e un filo d'olio d'oliva.
Enjoy!
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